Brano 3
RAFFIGURAZIONE E IMMAGINE NEL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS
1 |
Il mondo è tutto ciò che accade |
1.1 |
Il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose |
1.11 |
Il mondo è determinato dai fatti e dall'essere essi tutti i fatti |
1.12 |
Ché la totalità dei fatti determina ciò che accade, ed anche tutto ciò che non accade |
1.13 |
I fatti nello spazio logico sono il mondo |
1.2 |
Il mondo si divide in fatti |
1.21 |
Una cosa può accadere o non accadere e tutto l'altro restare uguale |
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2 |
Ciò che accade, il fatto, è un sussistere di stati di cose |
2.01 |
Lo stato di cose è un nesso di oggetti |
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2.1 |
Noi ci facciamo immagini dei fatti |
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2.11 |
L'immagine presenta la situazione nello spazio logico, il sussistere o non sussistere di stati di cose |
2.12 |
L'immagine è un modello della realtà |
2.13 |
Agli oggetti corrispondono nell'immagine gli elementi dell'immagine |
2.131 |
Gli elementi dell'immagine sono rappresentati dagli oggetti nell'immagine |
2.14 |
L'immagine consiste nell'essere i suoi elementi in una determinata relazione l'uno all'altro |
2.141 |
L'immagine è un fatto |
2.15 |
Che gli elementi dell'immagine siano in una determinata relazione l'uno all'altro mostra che le cose sono in questa relazione l'una all'altra |
2.151 |
La forma della raffigurazione è la possibilità che le cose siano l'una all'altra nella stessa relazione che gli elementi dell'immagine |
2.1511 |
L'immagine è così legata con la realtà; giunge ad essa |
2.1512 |
Essa è come un metro apposto alla realtà |
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2.1513 |
Secondo questa concezione, appartiene dunque all'immagine pure la relazione di raffigurazione che ne fa un'immagine |
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2.16 |
Il fatto, per essere immagine, deve avere qualcosa in comune con il raffigurato |
2.161 |
In immagine e raffigurato qualcosa dev'essere identico, affinchè quella possa essere un'immagine di questo. |
2.17 |
Ciò che l'immagine deve avere in comune con la realtà per poterla raffigurare - correttamente o falsamente - nel proprio modo, è la forma di raffigurazione propria dell'immagine. |
2.171 |
L'immagine può raffigurare ogni realtà della quale ha la forma. |
2.172 |
La sua propria forma di raffigurazione, tuttavia, l'immagine non può raffigurarla; essa la esibisce. |
2.173 |
L'immagine rappresenta il suo oggetto dal di fuori (suo punto di vista è la forma di raffigurazione), perciò l'immagine rappresenta il suo oggetto correttamente o falsamente. |
2.174 |
L'immagine non può tuttavia porsi fuori della propria forma di rappresentazione. |
2.18 |
Ciò che ogni immagine, di qualunque forma essa sia, deve avere in comune con la realtà, per poterla raffigurare - correttamente o falsamente - è la forma logica, cioè la forma della realtà. |
2.181 |
Se la forma della raffigurazione è la forma logica, l'immagine si chiama l'immagine logica. |
2.182 |
Ogni immagine è anche un'immagine logica. (Invece, ad esempio, non ogni immagine è un'immagine spaziale) |
2.19 |
L'immagine logica può raffigurare il mondo. |
2.2 |
L'immagine ha in comune con il raffigurato la forma logica della raffigurazione. |
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3 |
L'immagine logica dei fatti è il pensiero. |
3.001 |
"Uno stato di cose è pensabile" vuol dire: Noi ce ne possiamo fare un'immagine. |
3.02 |
La totalità dei pensieri veri è un'immagine del mondo. |
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4.12 |
La proposizione può rappresentare la realtà tutta, ma non può rappresentare ciò che, con la realtà, essa deve avere in comune per poterla rappresentare - la forma logica.
Per poter rappresentare la forma logica dovremmo poter situare noi stessi con la proposizione fuori della logica, vale a dire, fuori dal mondo. |
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4.121 |
La proposizione non può rappresentare la forma logica; questa si specchia in quella. Ciò, che nel linguaggio si specchia, il linguaggio non può rappresentare. Ciò, che nel linguaggio esprime sé, noi non possiamo esprimere mediante il linguaggio. La proposizione mostra la forma logica della realtà. L'esibisce. |
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4.1212 |
Ciò che può essere mostrato |
[L.Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus, Einaudi, Torino, 1968, pp.5-11, 27-28]