Brano 4
IL MISTICO
6.41 |
Il senso del mondo dev'essere fuori di esso. Nel mondo tutto è come è, e tutto avviene come avviene; non v'è in esso alcun valore - né, se vi fosse, avrebbe un valore. Se un valore che ha valore v'è, dev'essere fuori d'ogni avvenire ed essere-così. Infatti ogni avvenire ed essere-così è accidentale. Ciò che li rende non-accidentali non può essere nel mondo, chè altrimenti sarebbe, a sua volta, accidentale. Dev'essere fuori del mondo. |
6.42 |
Né, quindi, vi possono essere proposizioni dell'etica . Le proposizioni non possono esprimere nulla ch'è più alto |
6.421 |
E' chiaro che l'etica non può formularsi L'etica è trascendentale (Etica ed estetica son uno) |
6.424 |
Del valore quale portatore dell'etico non può parlarsi |
6.432 |
Come il mondo è, è affatto indifferente per ciò ch'è più alto. Dio non rivela sé nel mondo. |
6.44 |
Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è. |
6.522 |
V'è davvero dell'ineffabile. Esso mostra sé, è il mistico. |
6.53 |
Il metodo corretto in filosofia sarebbe propriamente questo: Nulla dire se non ciò che può dirsi; dunque, proposizioni della scienza naturale - dunque, qualcosa che con la filosofia non ha nulla a che fare - e, poi, ogni volta che altri voglia dire qualcosa di metafisico, mostrargli che, a certi segni delle sue proposizioni, egli non ha dato significato alcuno. Questo metodo sarebbe insoddisfacente per l'altro - egli non avrebbe il senso che gli insegniamo filosofia - eppure esso sarebbe l'unico rigorosamente corretto. |
6.54 |
Le mie proposizioni illustrano così: colui che mi comprende, infine le riconosce insensate, se è salito per esse - su esse - oltre esse. (Egli deve, per così dire, gettar via la scala dopo che vi è salito) Egli deve superare queste proposizioni; allora vede rettamente il mondo |
7 |
Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere. |
[ L.Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus, Einaudi, Torino, 1968, pp.79-82]