Brano 8
L'UOMO E' UOMO IN QUANTO PARLA
L'uomo parla. Noi parliamo nella veglia e nel sonno. Parliamo sempre, anche quando non proferiamo parola, ma ascoltiamo o leggiamo soltanto, perfino quando neppure ascoltiamo o leggiamo, ma ci dedichiamo a un lavoro o ci perdiamo nell'ozio. In un modo o nell'altro parliamo ininterrottamente. Parliamo perché il parlare ci è connaturato. Il parlare non nasce da un particolare atto di volontà. Si dice che l'uomo è per natura parlante, e vale per acquisito che l'uomo, a differenza della pianta o dell'animale, è l'essere vivente capace di parola. Dicendo questo non si intende affermare soltanto che l'uomo possiede, accanto ad altre capacità, anche quella del parlare. S'intende dire che proprio il linguaggio fa dell'uomo quell'essere vivente che egli è in quanto uomo. L'uomo è uomo in quanto parla. E' la lezione di Wilhelm von Humboldt. Resta però da riflettere che cosa significhi: l'uomo.
[da M.Heidegger, Il linguaggio, in In cammino verso il linguaggio, a cura di A.Caracciolo, Mursia, Milano 1990, p. 27]