Torna al sommario di Comunicazione Filosofica Comunicazione Filosofica n. 5 - maggio 1999
Mario Trombino NOTE TECNICHE SU FILOSOFIA NELLA TERZA PROVA E NEL COLLOQUIO DEL NUOVO ESAME DI STATO
Su richiesta della direzione di Comunicazione Filosofica, propongo qui come contributo al dibattito due schemi di riflessione di natura esclusivamente tecnica sul tema indicato nel titolo, nati in contesti differenti: il primo come precisazione tecnica all'interno del dibattito tra i membri della Commissione Didattica della SFI; il secondo come contributo ad una giornata di studi organizzata dall'IRRSAE_Veneto a Mestre il 23 Marzo 1999. Brevi note sulle tipologie della "Terza Prova"
Queste note riguardano soltanto le prime due tipologie tra quelle definite dal Ministero. La tesi di fondo è che si tratta di tipologie di natura formale che lasciano libero campo - nelle norme non è posta alcuna limitazione - a moltissimi tipi di lavoro filosofico. Naturalmente nell'ambito della scrittura filosofica, ad esclusione dell'oralità. Queste brevi note sono soltanto una illustrazione di questa tesi, a partire da un esame formale delle due tipologie. Non è presa in considerazione la terza tipologia per la difficoltà di inquadrarne il carattere, non essendo chiaro come la comune tipologia dei quesiti a risposta chiusa possa essere applicata nel numero massimo di domande consentito per quest'anno ai fini di una corretta valutazione su tutti i parametri che le norme richiedono (art. 1: " accertare le conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze relative alle materie dell'ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica"). Ecco dunque un estratto dalle norme: "1. La prova [ ] può comprendere, alternativamente o cumulativamente, le seguenti tipologie di svolgimento: A - Trattazione sintetica di argomenti La proposta di trattazione sintetica di argomenti significativi, anche a carattere pluridisciplinare, contiene l'indicazione della estensione massima consentita (numero delle righe o delle parole). Tale proposta può essere presentata al candidato anche mediante un breve testo, in relazione al quale vengano poste specifiche domande. B - Quesiti a risposta singola I quesiti a risposta singola, volti ad accertare la conoscenza e i livelli di competenza raggiunti dal candidato su argomenti riguardanti una o più materie, possono essere articolati in una o più domande chiaramente esplicitate. Le risposte debbono essere in ogni caso autonomamente formulate dal candidato e contenute nei limiti della estensione massima indicata dalla Commissione, analogamente a quanto previsto alla precedente lettera A". Come è noto, il Ministero non ha definito che cosa debba intendersi per "pluridisciplinare" e dunque non possono che essere considerate legittime entrambi le interpretazioni correnti:
Inoltre le tipologie di svolgimento possono essere usate, nella costruzione della prova, sia in alternativa che insieme ("alternativamente o cumulativamente"), e questo è utile ai fini della valutazione perché in una prova ciascuna "forma" mette in valore una determinata potenzialità di ciascun candidato/a. Se la prova è costruita con strutture formali troppo rigide, questo favorisce chi ha potenzialità adeguate a quella forma-tipo e penalizza chi non le ha (e ne ha delle altre). Un problema molto serio, questo, in sede di valutazione d'esame. Da un punto di vista formale, la cosa è rafforzata anche dalla breve definizione della prova di tipo A, che consente esplicitamente la posizione di domande, con il che la tipologia B viene inserita di fatto nella A. Ad un prime esame, le tipologie A e B sembrano dovere dar luogo a prove che mettano soprattutto in valore la capacità di sintesi dei candidati, ma una lettura attenta prova che non è così. Da questo punto di vista i candidati non possono sfuggire solo a questo: devono mostrare di sapere stare negli spazi prefissati. Tutto lì. Ma in quegli spazi nulla nelle norme vieta che vengano messe in valore capacità di analisi, capacità di riflessione, capacità creative, e così via. Assolutamente nulla. Lo stesso aggettivo "sintetico" riferito alla "Trattazione" sin nel titolo della prima tipologia ha un riferimento chiaro soltanto al "numero delle righe o delle parole". Nulla nel testo indica che non si possa proporre al candidato una trattazione con forti componenti di analisi o di creatività. Per esempio, nulla vieta di proporre ai candidati un esercizio, a partire da un brano proposto, che chieda una analisi del linguaggio filosofico, o un esercizio di imitazione o traslazione di stile (secondo le tipologie di cui la storia della filosofia ci fornisce i modelli); oppure che chieda di utilizzare i concetti e il linguaggio dell'autore per l'esame di problemi o anche soltanto per la loro definizione; o di proporre argomentazioni su un punto particolare sulla base dei princìpi generali di una filosofia, secondo uno dei modelli didattici delle antiche scuole ellenistiche; e così via elencando. Stando al testo, la tipologia 1 obbliga solo a questo: che, qualsiasi cosa si chieda ai candidati, gliela si chieda sulla base di due precise regole che la Commissione dovrà rispettare nel formulare la prova:
Stando al testo, la tipologia 1 indica poi, esplicitamente, tre possibilità:
Non una parola, nel testo ministeriale, che non abbia un carattere di regola formale. La libertà di insegnamento è dunque pienamente rispettata e sulla didattica non c'è un sola indicazione (ciò che viene detto è solo la forma che, qualunque sia la didattica utilizzata, essa dovrà assumere). Ne segue che la responsabilità didattica è, come sempre, interamente degli insegnanti. Ancora più chiare queste caratteristiche per la tipologia B. Le regole che vengono definite hanno tutte un carattere formale. La commissione deve formulare quesiti
C'è solo una possibilità di scelta per le regole formali:
Come è facile osservare, potendosi ogni richiesta ai candidati su un contenuto (un dato, un'analisi da fare, una argomentazione da trovare, un problema, una definizione, una produzione creativa, un'analisi di casi, e così via) formulare tanto in termini di "argomenti" che di "quesiti" (e per di più permutabili, perché gli argomenti nella tipologia possono essere posti attraverso "specifiche domande" - tipologia 1 -, e i quesiti possono essere in realtà argomenti egualmente "articolati in una o più domande" - tipologia 2) le due tipologie A e B descrivono diversi modi per presentare lo stesso esercizio (per esempio di sintesi, o di analisi, o di riflessione, o creativo, e così via). Su quale debba essere questo esercizio (o questi esercizi), il Ministero non dice. Dunque la responsabilità è degli insegnanti - ed è responsabilità in primo luogo didattica - ed è un alibi costruire esercizi sotto forma di definizioni in 5 righe "perché così vuole il Ministero". Spazi prefissati può significare 5 righe o 30 (una pagina di foglio protocollo) o 60 (due pagine), o 1, se si richiede un titolo secondo l'una o l'altra delle regole e degli stili possibili; quesito può significare analisi di casi o ricerca di una argomentazione, o di un esempio o moltissimi altri tipi di esercizi. Questo scritto non parte dalla ingenua concezione dell'indipendenza della forma rispetto ai suoi contenuti. Tuttavia una forma c'è sempre e sempre con una forma bisogna quindi fare i conti. Di una forma vanno sfruttate le potenzialità, e la didattica studia come educare i giovani a questo. Per questo la responsabilità è dei professori, nella loro piena libertà di insegnamento. Libertà che per il fatto di dovere essere esercitata in una forma non per questo è negata, trovandoci sempre in didattica in presenza di una forma. La Filosofia nel Colloquio del nuovo Esame di Stato A cura di Mario Trombino
Estratti dalle norme Dalla Legge 10 dicembre 1997, n. 425 Disposizioni per la riforma degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore Art. 1 Finalità e disciplina degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore 1.Gli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore hanno come fine l'analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato in relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo di studi. Art. 3 Contenuto ed esito dell'esame 3.Il colloquio si svolge su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dell'ultimo anno di corso. Il corsivo è mio. Dal D.P.R. 23 Luglio 1998, n. 323 Regolamento del nuovo Esame di Stato Art. 1 (Finalità dell'esame di Stato) 3. (Regolamento) Lanalisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato tendono ad accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità, anche di carattere applicativo, e le capacità elaborative, logiche e critiche acquisite. Art. 4 (Contenuto ed esito dellesame) 1. (L. 425, art.3, commi 1 e 4, e Regolamento) Lesame di Stato comprende tre prove scritte aventi le caratteristiche di cui ai commi 2, 3 e 4 ed un colloquio volti ad evidenziare le conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato. ( ) 2. (L. 425, art.3, comma 1, e Regolamento) La prima prova scritta è intesa ad accertare la padronanza della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge linsegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato, consentendo la libera espressione della personale creatività; ( ). 3. (L. 425, art.3, comma 1, e Regolamento) La seconda prova scritta è intesa ad accertare le conoscenze specifiche del candidato ( ). 4. (L. 425, art.3, comma 1, e Regolamento) La terza prova, a carattere pluridisciplinare, è intesa ad accertare, oltre quanto previsto dal comma 1, le capacità del candidato di utilizzare ed integrare conoscenze e competenze relative alle materie dellultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica. ( ) 5. (L. 425, art.3, comma 3, e Regolamento) Il colloquio tende ad accertare la padronanza della lingua, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle nellargomentazione e di discutere ed approfondire sotto vari profili i diversi argomenti. Esso si svolge su argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dellultimo anno di corso. Art. 5 (Modalità di invio, formazione e svolgimento delle prove d'esame) 7. (Regolamento) Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. Esso, tenendo conto di quanto previsto dal comma 8, prosegue su argomenti proposti al candidato a norma dellart. 4, comma 5. Gli argomenti possono essere introdotti mediante la proposta di un testo, di un documento, di un progetto o di altra indicazione di cui il candidato individua le componenti culturali, discutendole. Nel corso del colloquio deve essere assicurata la possibilità di discutere gli elaborati relativi alle prove scritte. 8. (L. 425, art.4, comma 3, e Regolamento) Le commissioni desame possono provvedere alle correzioni delle prove scritte e allespletamento del colloquio operando per aree disciplinari definite dal Ministro della pubblica istruzione con proprio decreto, ferma restando la responsabilità collegiale delle commissioni. Il corsivo è mio. Dall'O. M. n. 38, 11 febbraio 1999 Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 1998/99
Art. 6 - Documento del Consiglio di Classe 1. I consigli di classe dell'ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la commissione d'esame, un apposito documento relativo all'azione educativa e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso. 2.Tale documento indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami. 5. Al documento stesso possono essere allegati eventuali atti relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate durante l'anno in preparazione dell'esame di Stato, nonché alla partecipazione attiva e responsabile degli alunni ai sensi del Regolamento recante le norme dello Statuto delle studentesse e degli studenti emanato con DPR n.249 del 24/6/98. Art. 16 - Colloquio 1. Il colloquio si svolge alla presenza dell'intera commissione, salvo quanto previsto dall'art.11, comma 5. 2. Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. Rientra tra le esperienze di ricerca e di progetto la presentazione da parte dei candidati di lavori preparati, durante l'anno scolastico, con l'ausilio degli insegnanti della classe. Il corsivo è mio. Dal sito Internet del MPI (www.istruzione.it) F.Q.A sul Documento del Consiglio di Classe
1. Che cosa è il Documento del consiglio di classe? E' il documento che certifica ufficialmente il percorso educativo e formativo di una specifica classe e deve esplicitare i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi di questo percorso. Deve anche indicare i criteri e gli strumenti di valutazione adotatti e gli obiettivi effettivamente raggiunti. Obiettivi e percorsi didattici vanno riferiti all'intera classe e non ai singoli studenti. Il Documento costituisce la base per l'elaborazione della terza prova e per la conduzione del colloquio. Deve essere redatto in modo collegiale dal consiglio di classe entro il 15 maggio, affisso all'albo dell'Istituto e consegnato in copia a ciascun candidato interno ed esterno afferente a quella specifica classe, e comunque a tutti coloro che ne facciano richiesta.
2. In che senso si dice che il Documento del consiglio di classe influenza la conduzione dell'esame? Il Documento del consiglio di classe costituisce un ineludibile punto di riferimento per la commissione d'esame, ma non deve contenere nessuna prescrizione per la commissione stessa. Il consiglio di classe non deve scrivere nel Documento quale tipologia dovrà essere scelta per la formulazione della terza prova scritta, ma dovrà dire quali esercitazioni didattiche sono state svolte nella classe; non dovrà neanche indicare le quattro discipline oggetto della terza prova, dato che questa scelta spetta alla commissione. In altre parole, il testo del Documento deve organizzare in maniera armonica il lavoro svolto dalla classe, illustrarlo con chiarezza e senza imperativi per evitare tensioni nella commissione.
3. Esiste qualche vincolo per il consiglio di classe nella predisposizione del Documento? La formulazione del Documento, sia nei contenuti che nel taglio, è lasciata all'assoluta libertà del consiglio di classe, che potrà predisporlo nel modo più consono ai programmi e alle attività svolti dalla classe. L'unico vincolo dettato dalla normativa è la scadenza del 15 maggio fissata per la presentazione del Documento.
4. Oltre al Documento del consiglio di classe è necessario presentare anche i programmi delle singole discipline? I programmi delle singole discipline sono una componente irrinunciabile del Documento. Essi hanno una funzione insostituibile anche per l'organizzazione della terza prova e del colloquio, sia nel caso di un accertamento su argomenti attinenti le diverse discipline, sia nel caso di raggruppamento per aree disciplinari. Il corsivo è mio. Schemi riassuntivi tratti dalle norme sul Colloquio dell'Esame di Stato
Schema n. 1 Finalità generale dell'Esame di Stato Cosa deve accertare il colloquio Su cosa si svolge il colloquio
Note:
Schema n. 2 Modalità di svolgimento del colloquio
Note:
Schema n. 3 Finalità di: Prima prova scritta Seconda prova scritta Terza prova scritta Colloquio
Nota:
Schema n. 4 Documento del Consiglio di Classe
Note:
Sintesi dai Documenti
Esempi di forme di lavoro filosofico utili alla preparazione al colloquio dell'Esame di Stato
Gli esempi che seguono non si riferiscono ai lavori che gli studenti possono presentare al colloquio, ma ai lavori che il professore può proporre nella normale didattica in aula ai fini della preparazione al colloquio. Anche se fuori tradizione, data la situazione venutasi a creare col nuovo Esame di stato vanno considerati ormai strumenti ordinari, da integrare nella didattica tradizionale (che va assolutamente mantenuta, perché questi esercizi possono essere proposti solo come integrazione, limitata nel tempo, delle forme tradizionali di insegnamento). Naturalmente va completamente rivista la programmazione del tempo a scuola, e su questo non c'è nulla da fare: a nuove finalità non può che corrispondere nuova programmazione. In estrema sintesi (su questo punto gli studi specifici sono ancora pochi e le incertezze moltissime):
Si vedano le seguenti schede dal sito "Il Giardino dei Pensieri", area "Classificazione", che descrivono esercizi scritti che possono essere utilizzati in preparazione a lavori orali (dibattiti in aula, esposizioni autonome, ecc.):
Esercizi di analisi dei testi Scheda 2.1 - Definizioni, spiegazioni, parole-chiave, costruzione di un dizionario personale Scheda 2.3 - Domande al testo: lettura critica Scheda 2.4 - Analisi di un testo mediante l'elaborazione di una scheda o di uno schema, o mediante la ricerca di passi
Esercizi di sintesi Scheda 3.1 - Riassunto, breve o lungo, di un testo o di una dottrina filosofica Scheda 3.2 - Composizione su temi o problemi
Gli esercizi scritti di creatività Scheda 5.1 - La lettera Scheda 5.2 - Scrivere un dialogo Scheda 5.3 - Narrare una storia, scrivere un racconto Scheda 5.6 - Uso della terminologia filosofica in un contesto indipendente Scheda 5.7 - Definire le regole Scheda 5.8 - Linguaggi non verbali
Gli esercizi di confronto tra testi Scheda 6.1 - Confronto diretto tra brevi brani su un solo tema Scheda 6.2 - Analisi di un tema di storia della filosofia attraverso la ricostruzione di un percorso
Gli esercizi di riflessione Scheda 7.1 - Ricerca di esempi Scheda 7.2 - Il pensiero in formazione: analisi della propria esperienza in rapporto al testo Scheda 7.3 - Intendere attraverso l'esperienza: analisi del testo attraverso il filtro della propria esperienza Scheda 7.4 - Ricostruzione storica Scheda 7.5 - Tesi controverse: ricerca di argomentazioni Scheda 7.6 - Uso dei concetti filosofici per lo studio dell'opera d'arte Scheda 7.7 - Analisi di casi Scheda 7.8 - Osservare la natura come esercizio filosofico
B. Sul registro della multimedialità, che dovrà essere presentata in aula con gli strumenti dell'oralità: 1. Produzione multimediale su un tema
mediante la preparazione di brevi videocassette che incrocino brani da film e testi orali,
anche mediante videoregistrazioni di presentazioni in aula. 2. Edizioni ipertestuali di testi filosofici. Esempio: edizione multimediale illustrata di brani dal "Schopenhauer e Leopardi". I testi selezionati vengono presentati e annotati dagli studenti con citazioni dalle opere di Schopenhauer e di Leopardi, con spiegazioni relative ai molti riferimenti storici presenti nel testo, ecc.; le illustrazioni possono essere dell'epoca o predisposte dagli studenti stessi, e così via (materie interessate: filosofia, storia, letteratura, arte) 3. Edizioni su carta di testi filosofici. Esempio: mini-antologie di brani presentati e annotati su temi di estetica (che consentono estensioni alle letterature italiane e straniere, all'arte, alla musica, e così via) o scientifici (come i concetti di evoluzione o di complessità). 4. Presentazioni multimediali di categorie filosofiche. Esempio: testo orale (videocassetta) o scritto (su carta o al computer) sui concetti di "moderno/postmoderno" (soprattutto filosofia francese del secondo Novecento), che consentono estensioni alla musica, all'architettura, alle scienze, alla storia, ecc.
C. Sul registro della sola oralità: Si vedano le seguenti schede dal sito "Il Giardino dei Pensieri", area "Classificazione": I dibattiti in classe, tra classi, a classi aperte Scheda 4.1 - Il gioco dei ruoli: il dibattito tra studenti-attori Scheda 4.2 - Il dialogo personale tra studenti Scheda 4.3 - Dialogo insegnante-studenti. Ma altre forme orali specifiche di preparazione all'esame possono essere descritte (la "Classificazione" a cui sto qui facendo riferimento è attualmente oggetto di revisione):
e così via. La ricerca didattica in sede empirica in questo campo è ancora ai suoi inizi.
Segnalazione bibliografica. E' appena stato pubblicato in Francia un libro di uno dei pochissimi gruppi europei che facciano ricerca empirica in didattica della filosofia: Michel Tossi (coordonné par), L'oral argumentatif en philosophie, Réseau Académique Languedoc-Roussillon, CNDP Languedoc-Roussillon, Montpellier 1999. Ha sezioni specifiche dedicate all'Esame di Stato (francese). |