LA GIOVANE FILOSOFIA ITALIANA SI FA STRADA ALLE OLIMPIADI DI FILOSOFIA
Narrare gli eventi delle XXIII Olimpiadi Internazionali di Filosofia quest'anno dà una soddisfazione particolare che ci fa piacere condividere con i colleghi, gli studenti, i genitori e tutti coloro che hanno a cuore la scuola italiana e il futuro dei nostri ragazzi. Vorrei ricordare le emozioni dei due ragazzi vincitori ciascuno di una medaglia di bronzo.
Rosaria Caddeo, del Liceo Classico “Don Bosco” di Cagliari, prima classificata alla finale nazionale di Roma, si guarda intorno stupita per cercare i genitori e il fratello che l'hanno accompagnata a Tartu. Il suo saggio, scritto in un inglese vivace e ricco, ha trattato la difficoltà di trovare armonia ed equilibrio nella vita sviluppando un pensiero di Zhuangzi, filosofo cinese del IV secolo a.C., considerato erede del taoismo dopo Laozi. Rosaria ci ha condotto con rigore e attenzione attraverso poeti, scrittori e filosofi dell’antichità classica e moderni – Archiloco e Tucidide, Orazio e Seneca, Eraclito ed Epicuro, Wilde, Baudelaire – ma anche rocker come Brian Hugh Warner, al secolo Marilyn Manson.
Poi la voce contenta di Ludovico Machet, del Liceo Scientifico “Binel-Viglino” di Saint Vincent (AO), secondo classificato alla finale nazionale di Roma, che esclama il suo stupore camminando in fretta verso il palco per prendere assieme a Rosaria la medaglia. Il suo saggio, scritto in un francese sciolto e vivace, ha affrontato senza timore la citazione del filosofo e matematico Gottlob Frege sul rapporto tra concetti e cose, tra pensiero e realtà. Svolgimento essenziale con solidi riferimenti all’epistemologia, alla teoria della conoscenza e poi ad Aristotele, Cartesio, Kant nonché a pensatori contemporanei come Raymond Boudon. Ricordo la compostezza di Ludovico che era contento, ma non voleva darlo troppo a vedere, mentre torna al suo posto dopo le premiazioni.
Mi fa piacere farvi immaginare questi due giovani che scoprono il mondo assieme ad altri giovani di culture lontane; giovani che iniziano a essere consapevoli delle loro possibilità e che desiderano un futuro per loro. Ma allo stesso tempo so che lo stupore di Rosaria e Ludovico, i loro temi che mostrano l'eccellenza italiana nel mondo sono anche il frutto del lavoro intenso, rigoroso e professionale dei loro docenti che li hanno guidati nella filosofia con cura, intelligenza e sapienza. L'eccellenza di Rosaria e Ludovico è frutto della qualità dell'insegnamento. Ed è con piacere che ci complimentiamo con i loro professori.
Del resto le Olimpiadi Internazionali di Filosofia sono anche l'occasione per confrontarsi, discutere e aprire ambiti di ricerca e di lavoro utili per la nostra professione. La delegazione italiana, composta dalla Professoressa Mariangela Ariotti, Commissione didattica della SFI, e dal Professor Leslie Cameron – Curry, membro del direttivo nazionale della SFI, non solo ha partecipato ai gruppi di valutazione delle prove ma ha anche assistito alle conferenze che 'Università di Tartù ha organizzato per l'occasione sul tema del “Disaccordi” (Disagreements) dedicate la prima alla semiotica delle relazioni di potere nelle comunicazioni online e la seconda a come Socrate intende il disaccordo. Sempre sul medesimo tema dei “Disaccordi” gli studenti, dal canto loro, hanno partecipato a gruppi di discussione: il ruolo del linguaggio, a quali doveri attenersi quando si è in disaccordo e altri ancora.
I lavori e gli incontri hanno riguardato anche il futuro delle Olimpiadi Internazionali. Un primo frutto delle discussioni svoltesi durante le valutazioni è stata la formazione di un gruppo di lavoro internazionale che si occuperà di definire delle indicazioni per la scrittura dei saggi. La mancanza di un orientamento per la scrittura e la correzione degli elaborati dei ragazzi sin dalle selezioni nelle scuole è sentita dai docenti e degli studenti presenti. Per questa ragione i delegati di alcune nazioni partecipanti, USA, Polonia, India, Svezia, Finlandia e Italia, hanno costituto un gruppo di lavoro che elaborerà delle “linee guida” per la scrittura dei saggi destinati alle Olimpiadi di filosofia. Nelle nostre intenzioni non desideriamo scrivere un mero elenco di “passaggi utili da effettuare per scrivere un buon tema di filosofia” ma piuttosto elaborare e raccogliere in una pubblicazione, schemi argomentativi, dimostrazioni, suggerimenti pratici e indicazioni teoriche, metodologie d'apprendimento della filosofia in una seconda lingua (CLIL), fonti web e su carta sulla scrittura di testi di filosofia. È nostra speranza contribuire alla stesura di queste “linee guida” attingendo sia alla nostra ricca tradizione di insegnamento della filosofia sia agli interventi sulla scrittura filosofica elaborati e proposti dalla Commissione didattica della SFI nonché alle prime esperienze sul CLIL maturate in Italia. Vi terremo informati sugli sviluppi.
Infine è stata ventilata la possibilità di tenere una prossima edizione delle Olimpiadi Internazionali di Filosofia in Italia. Vi terremo informati.
Concludendo desidero tornare alle speranze di Rosaria e Ludovico nonché al lavoro dei loro docenti. La speranza dei giovani resta un sogno se priva della conoscenza dei propri limiti e delle proprie possibilità, è inerte se non è rafforzata dall'esercizio, è castrata se si svaluta ciò cui ci si sta applicando con fatica. In breve, la speranza dei giovani è frutto del lavoro intelligente e appassionato dei docenti di filosofia che lavorano con professionalità e competenza. Sono convinto che il risultato delle XXIII Olimpiadi Internazionali di Filosofia siano state un'altra occasione per verificare l'elevata qualità dell'insegnamento della filosofia in Italia ma allo stesso tempo sono convinto che siano uno stimolo per migliorare e giungere alla prossima edizione, che si terrà in Belgio, con spirito rinnovato.
Complimentandomi con Rosaria Caddeo e Ludovico Machet, con i loro docenti, auguro a tutti i colleghi buon lavoro di preparazione per le XXIV Olimpiadi Internazionali di Filosofia che si terranno nel 2016 in Belgio.
Leslie Cameron – Curry